L’identificazione con il Giuseppe Varotti, membro dell’Accademia Clementina, si basa sulla schietta matrice bolognese del dipinto che, come per molte opere del Varotti in passato, era attribuito a Francesco Monti. Caratteristici del pittore sono comunque il turgore delle forme e il gonfiarsi dei panneggi attorno alle gambe così da conferire alle figure una volumetria soda e quasi scultorea. I tono accademico, seppur vivace, della teletta non può che ricondurla nell’alveo della tradizione bolongese, per alcuni echi reniani (come la donna col bambino all’estrema destra) e per tipologie facilmente reperibili in opere del Franceschini (in special modo la Vergine col Bambino).