Il dipinto è ambientato all’interno di una chiesa sul cui altare campeggia l’immagine della Vergine col Bambino. Un sacerdote indica al giovane miracolato la sacra effigie, mente un altro giovane fa mostra di raccogliere le lenzuola della barella sulla quale fino a poco prima era adagiato l’infermo. Sul lato sinistro due donne, l’una con un cane, l’altra in atto di allattare un bambino, sono forse allegorie della Fedeltà e della Carità. L’episodio raffigura la miracolosa guarigione dello storpio Francesco Sanda avvenuta il 5 maggio 1742. Piacevole e gustosa nei suoi bagliori e nella materia raggrumata che esplode nei rialzi di bianco la scena, che per il piglio narrativo ricorda alcune scene di genere non lontane da Giuseppe Maria Crespi, ma altrettanto, e soprattutto per la stesura abbreviata delle figure “in picciolo”, certi lavori del Lissandrino.